La parola utopia viene utilizzata per indicare qualcosa di irraggiungibile e di non reale. Spesso con accezione negativa. Ma Tommaso Moro, che l’ha coniata, ci spiega che l’etimologia deriva dall’assonanza delle parole greche e οu ("non"), unite a τόπος ("luogo"). Nel linguaggio odierno questo “luogo buono non raggiungibile”, prende sfumature diverse a seconda del contesto. In politica, la pace mondiale è un’utopia perché rappresenta un fine positivo per tutti, ma irrealizzabile; anche l’idea di paradiso nelle religioni è considerata un’utopia.
